luglio 31, 2016

TERRORISMO. Le dure parole di condanna da parte del mondo musulmano:"atti sacrileghi e blasfemi".


All’indomani della strage di Nizza del 14 luglio che costò la vita a 84 persone Roberto Cataldo, docente di Teologia e prassi del dialogo interreligioso presso l’Istituto Universitario Sophia, in un articolo pubblicato su Cittanuova, ci ha dato conto delle numerose e dure parole di condanna dell’accaduto pronunciate dagli Imam e dalle più prestigiose autorità religiose del mondo musulmano.
 
Condanne che non esitano a definire questi atti di violenza come sacrileghi e blasfemi, etichettano l’islamismo come malattia del secolo che prende in ostaggio l’Islam e fanno appello all’unità dei musulmani per liberare l’Islam dal cancro del terrorismo.
 
Riportiamo qui sotto alcuni brani dell’articolo
    
“Purtroppo anche questa volta, sebbene le agenzie di stampa abbiano dato ampio spazio alle dichiarazioni di rappresentanti delle varie comunità musulmane in Europa e nel mondo, il rimbalzo sui quotidiani è stato piuttosto limitato.
 
Eppure leaders musulmani sono intervenuti in maniera chiara e a volte assai dura, senza dubbio inequivocabile, sull’accaduto.
 
ll Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) e della grande Moschea di Parigi ha dichiarato immediatamente: «La Francia è stata colpita ancora una volta da un attentato di un’estrema gravità». Invitando i francesi a rimanere uniti, il Cfcm ha assicurato «la sua totale solidarietà agli abitanti di Nizza» e, allo stesso tempo, ha voluto far giungere «la sua profonda compassione alle famiglie delle numerose vittime, augurando anche un pronto ristabilimento ai feriti». A tutti i musulmani francesi viene rivolto perciò l’invito a dedicare la preghiera del venerdì alla «memoria delle vittime di questo barbaro attacco». Il rettore della moschea ed ex presidente del Cfcm, Dalil Boubakeur, ha dichiarato di essere profondamente costernato, chiamando «all’unità tutti i cittadini davanti a questa nuova terribile prova che mette in lutto tutta la comunità nazionale».
 
«Una persona che prende un camion e uccide così le persone è un animale selvaggio»– ha dichiarato Mahmoud Benzami, l’imam della moschea En Nour di Nizza, nel corso di una intervista a La Stampa di Torino. «I musulmani ne hanno abbastanza di dover dire ogni volta ‘non abbiamo nulla a che fare’: siamo tutti minacciati, i miei figli ieri sera erano là, volevano uscire, grazie a Dio sono rimasti a casa». «Io – ha ribadito Benzami – non cesso di distinguere e precisare che questi atti di terrorismo e radicalizzazione non hanno niente a che vedere con l’islam, che è una religione di pace, tolleranza e misericordia. Noi nel nostro istituto lavoriamo in collaborazione con la prefettura per combattere la radicalizzazione. Sappiamo bene che ci sono persone che ci cascano: la nostra priorità è la de-radicalizzazione».
 
Altrettanto ferme le condanne espresse dalle comunità musulmane e dai loro leaders in Italia. Chiara e netta, come sempre, la posizione di Abdellah Redouanne, segretario generale del Centro islamico culturale d’Italia (che ospita la grande moschea di Roma), personalità nota per l’equilibrio e la chiarezza delle posizioni oltre che per l’impegno per dialogo fra fedeli di diverse religioni.  «E’ un atto ignobile e abietto che nessuna religione o morale può giustificare». Redouanne con equilibrio e sguardo aperto ha saputo collegare la tragedia francese alle molte che si sono verificate recentemente in diverse parti del mondo. «Negli ultimi giorni – ha affermato - il terrorismo ha colpito Baghdad, Dacca, Aden, Gedda, El-Qatif e Medina. Ieri, 14 Luglio (data simbolo dei tre principi di fratellanza, uguaglianza e libertà) Nizza è stata insanguinata per mano di un terrorista che ha commesso una strage che non ha risparmiato neanche i bambini. Fedele ai nobili principi e valori dell’Islam, che rifiuta ogni forma di aggressione e incita gli individui e i popoli a convivere nella pace, il Centro islamico culturale d’Italia esprime la sua ferma e assoluta condanna di ogni atto di terrorismo e i sensi di vicinanza e cordoglio a coloro che sono stati così gravemente colpiti nella città di Nizza».
 
Sempre restando in Italia, non si può non apprezzare la dichiarazione immediata dell’Imam di Firenze Izzedine Elzir, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII). Raggiunto dalla Radio Vaticana, Izzedine Elzir, oltre al «grande dolore» per la strage ha affermato: «Di fronte a chi sul web considera questo massacro una vittoria del Daesh, o sedicente Stato islamico, ribadiamo che nessuna fede, nessuna religione, nessuna persona che abbia un pensiero equilibrato, può celebrare l’uccisione di un suo fratello, di un altro essere umano». L’Ucoii ha chiamato, poi, i musulmani e tutti gli uomini e le donne a reagire «con fermezza»di fronte a questa nuova tragedia, appellandosi all’unità «in questa dura prova che colpisce ancora una volta la comunità nazionale francese». «Tutti i nostri pensieri, il nostro cordoglio e la nostra preghiera vanno alle famiglie delle vittime e ai loro cari», ha affermato ancora Izzedine. L’Imam fiorentino ha, poi, sottolineato come ancora una volta l’autore di una strage non provenga da ambienti religiosi. «Purtroppo, nella nostra realtà europea abbiamo dei mostri, delle persone che sono cresciute senza conoscere la loro fede, che sono avviate allo spaccio, alla criminalità; che entrano in prigione e ne escono non soltanto come criminali, ma anche come assassini». Izzedine ha invitato tutti a riflettere seriamente e a dire con sincerità: ‘Abbiamo fallito! Ciascuno ha la sua responsabilità’. Solo così riusciremo a dare una risposta efficace e non rimanere nella trappola di questi criminali, questi assassini».
 
Ferma anche la condanna dell’attacco da parte dell’ Università di al-Azhar, la massima istituzione del mondo sunnita con sede al Cairo, che ha espresso un secco rifiuto ad ogni forma di violenza e ha condannato l’attentato facendo appello all’unità per «liberare il mondo dal terrorismo». «Questi abominevoli attentati terroristici — sottolinea un comunicato — contraddicono gli insegnamenti dell’islam». Nei mesi scorsi il grande imam di al-Azhar, al termine di una fruttuosa visita a papa Francesco aveva rilasciato una interessante intervista alla Radio Vaticana, conclusa con un appello al mondo intero «affinché possa unirsi e serrare i ranghi per affrontare e porre fine al terrorismo, perché credo che se questo terrorismo viene trascurato, non solo gli orientali ne pagheranno il prezzo, ma orientali e occidentali potrebbero soffrire insieme, come abbiamo visto. Pertanto questo è il mio appello al mondo e agli uomini liberi del mondo: mettetevi d’accordo subito e intervenite per porre fine ai fiumi di sangue»”.
 
 
Pochi giorni dopo la strage di Nizza un altro efferato delitto, il barbaro e vile assassinio di padre Jacques nella chiesa a Saint Etienne de Rouvray, ha nuovamente scosso il mondo musulmano che ha manifestato il suo sgomento con dure parole. Le riportiamo dall’articolo pubblicato su Cittanuova il 28 luglio scorso da Roberto Catalano.
 
“La Radio Vaticana ha trasmesso i commenti del rettore della Grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur. L’esponente musulmano ha definito l’attacco alla chiesa un “sacrilegio blasfemo contrario a ogni insegnamento della nostra religione”. Boubaker, che ha partecipato ad una riunione governativa con rappresentanti cristiani, dell'ebraismo e dell'Islam, ha sottolineato come sia necessario che "i luoghi di culto siano oggetto di una attenzione rafforzata, perché anche il più umile dei luoghi di culto è bersaglio di un'aggressione". "C'è una contraddizione di valori – ha insistito il leader musulmano. - Abbiamo sperato nell'avvenire, sarebbe tempo per i musulmani di assumere la consapevolezza di ciò che non funziona in questa visione mondiale dell'Islam e che i musulmani di Francia prendano l'iniziativa, l'iniziativa di una formazione molto più attenta dei nostri religiosi e anche la sensazione che si debba mettere in agenda anche una certa riforma delle nostre istituzioni".
 
Ma non solo in Francia si sono levate voci di condanna. Ahmad Al-Tayyib, il grande imam di Al-Azhar, ha avuto parole dure definendo l’accaduto come un "attacco contro valori Islam". "Gli autori di questo attacco barbaro – ha dichiarato Al-Tayyib - si sono spogliati dei valori dell'umanità e dei principi tolleranti dell'Islam che predica la pace e ordina di non uccidere gli innocenti". "L'Islam ordina il rispetto di tutti i luoghi di culto dei non musulmani", ha aggiunto, rinnovando l' appello a unirsi per far fronte al "cancro del terrorismo". Sempre dal Cairo il Gran Mufti d'Egitto, Sheik Shawki Allam, ha dichiarato che si è trattato di un "atto terrorista e criminale" e che è stato "commesso da estremisti". "Tale atto viola tutti gli insegnamenti dell'Islam", ha aggiunto Allam, che ha poi offerto le condoglianze al popolo francese e alle famiglie delle vittime.
 
Significativa anche la serie di condanne riportate dall’agenzia di stampa cattolica AsiaNews. Fra tutti i messaggi giunti, l’agenzia pubblica quelli dell’imam di Nimes, Hocine Drouiche, vicepresidente degli imam di Francia, e Kamel Abderrahmani, giovane studente universitario algerino in Francia. Entrambi con coraggio etichettano l’islamismo come la “malattia del secolo”, che “prende in ostaggio l’islam” stesso e chiedono a tutti i musulmani di “muoversi” e fare dei gesti di unità con gli altri francesi e le altre religioni”.
 
 Ancora una volta le forze oscurantiste colpiscono e questa volta un sacerdote è stato ucciso. In modo selvaggio, egli è stato decapitato in nome di Dio – afferma Abderrahmani. “In quanto giovane musulmano, faccio appello a tutti i musulmani a combattere questa ideologia con tutti i mezzi possibili”. Il giovane, infatti, mette in guardia i musulmani che “questa ideologia costituisce prima di tutto un pericolo per loro stessi. Di recente in Afghanistan, i mercenari di questa ideologia hanno commesso un genocidio: 70 musulmani uccisi. In Iraq, qualche giorno prima, più di 200 persone sono state massacrate. (…) Essa ha colpito anche i luoghi sacri dell’islam”."
 
 
 
Anche il mondo cattolico ha reagito per voce ferma e chiara del Papa. Papa Francesco intervenendo sull’attentato alla chiesa di Rouen .ha usato parole dure contro quelli che in altra occasione ha definito i pianificatori del terrore, i veri terroristi: «Non parlo di guerra di religione. Le religioni, tutte le religioni, vogliono la pace. La guerra la vogliono gli altri. Capito! ... Quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, non di guerra di religione. C’è guerra di interessi, c’è guerra per i soldi, c’è guerra per le risorse della natura, c’è guerra per il dominio dei popoli, questa è la guerra».
 
 
Ma l’assassinio di padre Jacques ha fatto emergere un fatto nuovo di estrema importanza: la volontà di combattere il terrorismo uniti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa. Si è fatto appello alla fratellanza che deve unire il popolo Cristiano e Musulmano con un’iniziativa davvero eccezionale: l' invito rivolto dagli Imam francesi ai fedeli musulmani di partecipare alla messa cattolica il 31 luglio nella chiesa più vicina. Decisione presa dal Conseil Français du Culte Musulman, organismo ufficiale che riunisce gli esponenti religiosi islamici in Francia e fatta propria poi anche dagli Imam italiani.
 
 
mg

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